Ore 4.00 A.M. Suona la sveglia.
Sentendomi molto vicino ad un bradipo, apro gli occhi, cercando di abituarmi al buio.
Oggi è il mio compleanno, e per festeggiarlo ho deciso di partire per Amsterdam con la mia famiglia.
Ore 4:15 A.M. La sveglia suona nuovamente.
Mi alzo trafelata, in versione “flash” termino le valigie, mi lavo ed asciugo i capelli, sembrando al finale la sorella di medusa. Faccio alzare i bambini, che furbamente, avevo messo la sera prima a letto vestiti. Controllo per l’ultima volta di avere preso i passaporti e finalmente in macchina, c’incamminiamo verso l’aeroporto di Napoli, dove dopo aver parcheggiato l’auto, stiviamo la valigia, e facciamo il check in.
Ore 7:20. L’aereo parte puntuale.
Nessun intoppo….oggi gli dei mi sono vicini.
Ore 10:20. Amsterdam
Non siamo ancora scesi dall’aereo e mi colpisce il freddo. Promemoria per il mio prossimo compleanno: “terme, infiltrazioni e novene alla Madonna”…. sicuramente più in linea con l’età che avanza….
È la mia prima volta ad Amsterdam, città romantica, che da subito si presenta moderna e conservatrice allo stesso tempo.
Il nostro albergo è vicino alla piazza Dam, pertanto cominciamo da subito a visitarla. Ci concediamo un giro per i canali, tappa successiva al museo di Van Gogh, una passeggiata per il Vondel park ed infine per le strade dei negozi.
Ore 16:30. Play ground
Decidiamo di accontentare i bambini e concederci un momento ludico. Ci consigliano di recarci nell’area industriale di Amsterdam, dove hanno aperto una recreation ground di 4000 metri, in cui si possono trovare vari tipi d’intrattenimento per bambini quali: laser game, roller planet, tre piste di go gart, campi di calcetto, mura per arrampicate, area gonfiabili, zona playground ecc.
È difficile descrivere l’esperienza, posso solo dire che, una volta dentro l’area giochi, ci sembra di essere entrati all’inferno. Veniamo letteralmente travolti da un fiume di bambini urlanti, che corrono ovunque, saltano, gridano, sono totalmente fuori controllo. E poi ci sono due specie di genitori, la prima che segue i figli passo passo, nella segreta speranza che non si uccidono ed una seconda che si affida al karma con rassegnazione, sedendosi nell’area pic-nic, ed attendendo la sorte.
Mentalmente annoto una domanda per la mia psicanalista…..L’aver scelto quel playgroung sarà stato un tentativo inconscio di suicidio, per non pensare all’età che avanza????
Ore 21:00. Albergo.
Siamo finalmente a cena in albergo, è arrivata la torta. Sto per spegnere le candeline. Mia figlia mi ricorda di esprimere il desiderio. In un secondo ripercorrono mentalmente la mia giornata. Sorrido e soffio.