Penso che non esista nulla di più tragico del lunedì mattina.
Nonostante l’impegno di programmare la settimana, durante il weekend, come fosse una maledizione, il lunedì, va sempre tutto storto.
Stamani mi sono alzata di buon’ora per prepararmi, avendo un impegno in tribunale.
Vi premetto che io odio andare presso il foro di aversa. Penso di avere un blocco psicologico verso questa città, dovuto al fatto che ogni volta che ci vado mi succede qualcosa: mi perdo, urto l’automobile, prendo una multa….ecc.
Oggi, tuttavia, facendomi coraggio, mi sono avviata in anticipo, per cercare di non smarrirmi, nonostante fossi sicura che il navigatore mi avrebbe fatto percorerre stradine strette e tortuse, e per trovare con calma un parcheggio vicino al palazzo di giustizia.
Arrivata alla meta, ho subito notato l’assenza della mia collega, in genere puntualissima. Per un lungo istante mi sono sentita pervadere dall’ansia. Ho guardato meglio la comparsa che mi ero portata e non potevo crederci…..avevo sbagliato foro…l’udienza pendeva presso la sede di Santa Maria C.V.
Penserete che sono stupida. La verità è che la costante della mia vita è la fretta, che talvolta si dimostra essere una pessima consigliera.
Lottando contro il tempo recupero velocemente l’auto, attivando nuovamente il navigatore, nella speranza che mi aiuti a fare prima.
Sono quasi a Santa Maria quando mi rendo conto, che c’erano dei lavori in corso per strada. Respiro.
Giunta finalmente alla destinazione, mentre sto cercando un posto per la macchina, mi chiama la mia collega per avvertirmi che avevano spostato l’udienza nella nuova sede del tribunale di santa Maria.
Vi confesso che a questo punto mi sentivo Calimero, con la sua speciale nuvoletta che lo seguiva, compagna fedele, sopra la testa.
Guardo l’orologio in cerca di conforto, facendo in tal modo un’enorme autogol, in quanto mi rendo conto di portare mezz’ora di ritardo. Chiudo per un’istante gli occhi. Respiro nuovamente e mi rimetto in marcia. Velocemente trovo un parcheggio a pagamento vicino alla nuova sede del palazzo di giustizia.
Nel mentre comincia a chiamarmi il legale che mi attendeva, per avvertirmi che il giudice, si stava agitando per la nostra assenza.
Entro trafelata dentro l’area di sosta e nel fermare l’auto, tozzo la jeep posteggiata a fianco della mia.
A questo punto posso solo aggiungere che il nome del parcheggio era :” SBAM”.
Un presagio? Forse. La verità è che non si può sfuggire alla maledizione del lunedì mattina!